Sciopero generale: domani si fermano sindacati di base e movimenti
Palestina: in Cisgiordania 3 morti e decine di assalti I Ucraina: ore calde, tra negoziati e...droni I Brescia: arrivato il Calendario 2026 di Radio Onda d'Urto!
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ARRIVATO IL CALENDARIO! - E’ finalmente disponibile il Calendario 2026 di Radio Onda d’Urto, dedicato alla lotta del popolo palestinese e i movimenti di protesta per fermare il genocidio a Gaza e l’occupazione di tutta la Palestina.
Grazie alle decine di fotografe-i che hanno immortalato le immagini durante le manifestazioni per la Palestina tra il 17 settembre e l’8 ottobre 2025 a Brescia, rispondendo alla nostra call solidale.
Con una donazione di 10 euro a Radio Onda d’Urto puoi ricevere il Calendario 2026, fare un regalo ad amiche-i e parenti e contribuire alla possibilità di proseguire insieme questo viaggio, quello delle frequenze antagoniste di Radio Onda d’Urto che a dicembre compie i suoi primi 40 anni, sostenendo la nostra informazione dal basso, senza un secondo di pubblicità, padrini e padroni.
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SCIOPERO! - Vittoria sul fronte delle lotte per la Palestina in Italia e contro la repressione che, tra le altre, era costata il posto di lavoro a una studentessa universitaria, maschera del Teatro alla Scala di Milano. La sentenza del Tribunale del Lavoro ha dato ragione alla maschera licenziata dal Teatro alla Scala che esclamò “Palestina Libera!” alla presenza della Meloni il 4 maggio.
Con l’assistenza degli avvocati Villari e Giovanelli e della Cub, la lavoratrice sarà ora risarcita di tutte le mensilità che intercorrono dal licenziamento alla scadenza naturale del contratto. Il Teatro dovrà anche coprire le spese di lite; su Radio Onda d’Urto Jessica Todaro, della Cub Milano.
La notizia di Milano arriva a poche ore dallo sciopero generale del sindacalismo di base (qui l’approfondimento di Radio Onda d’Urto) di venerdì 28 novembre contro “l’aumento vertiginoso delle spese militari, il solito pacchetto di aiuti alle imprese, mentre il nulla cosmico riguarda salari, pensioni, servizi sociali”, oltre che contro ogni complicità con il genocidio e l’occupazione di Israele in Palestina.
Venerdì cortei in tutta Italia (a Brescia appuntamento ore 9, metro San Faustino), mentre sabato 29 novembre manifestazioni nazionali a Milano e Roma.
Sempre venerdì 28 novembre scioperano anche giornaliste e giornalisti, mobilitati con la FNSI, per il rinnovo di un contratto scaduto nel lontano 2016. Su Radio Onda d’Urto Alessandra Costante, segreteria generale FNSI.
PALESTINA - In 24 ore, 14 corpi sono arrivati negli ospedali della Striscia di Gaza, tra cui 5 vittime dichiarate di recente e 9 i cui resti sono stati recuperati da sotto le macerie per precedenti attacchi. Dall’accordo di cessate il fuoco dell’11 ottobre, il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza è salito a 352, con 896 feriti e 605 corpi recuperati. In un mese e mezzo, Amnesty International ha censito oltre 500 violazioni israeliane del cessate il fuoco, mentre dal 7 ottobre ammazzati 69.799 palestinesi, oltre a 171mila feriti e migliaia di dispersi. Chi sopravvive, come nell’area costiera di Al Mawasi, fa i conti con pioggia costante, freddo invernalee e maree, che da qualche giorno spazzano le tende e i rifugi di fortuna, con gli aiuti bloccati ai valichi. Restano fuori beni essenziali come ripari, farmaci, cibo e acqua; entrano, invece, beni non essenziali ma su cui potere lucrare, come cellulari, cioccolatini, caffè solubile (di marca Usa), come denunciano i palestinesi.
Il tutto in aperta violazione del cessate il fuoco, un classico dell’occupazione sionista, che nel frattempo minaccia di nuova aggressione in Libano – se Hezbollah, di fatto, non si scioglierà entro il 31 dicembre – ma pure Hamas e le altre forze della Resistenza Palestinese, opponendosi alla mediazione Usa per garantire un corridoio di sicurezza ai combattenti ancora sotto i tunnel vicino a Rafah, rimasti al di là della cosiddetta Linea Gialla. “O si arrendono o muoiono”, la posizione di Tel Aviv, che poi è la stessa applicata di fronte a qualunque palestinese e a qualsiasi forma di resistenza, legittima anche secondo il diritto internazionale, di fronte a un occupante
Nella Cisgiordania occupata, invece, da 2 giorni prosegue l’aggressione militare su larga scala a Tubas, Jenin, Tulkarem e Nur Shams. Centinaia i rapiti (168 solo a Tubas), a cui aggiungere una vittima, a sud di Nablus; 2 morti, due adolescenti, poco fa a Jenin. 32mila, in totale, gli sfollati forzati dall’esercito occupante in West Bank..
Ci sono poi i coloni, impuniti e indisturbati; oggi in 1138 hanno preso d’assalto – scortati dalla polizia la Spianata delle Moschee. Incendiata un’altra moschea a nord di Biddya, con slogan razzisti vergati sui muri. E ancora: decine di coloni hanno attaccato agricoltori palestinesi a est di Tulkarem e sradicato 100 alberi di ulivo a ovest di Ramallah, teorica capitale dell’Anp, dove oggi Abu Mazen ha incontrato una delegazione parlamentare italiana, guidata da Laura Boldrini, Pd.
FREE SHAHIN - Dalla Palestina all’Italia. Oggi udienza davanti a un giudice di pace di Torino rispetto alla deportazione in un CPR di Caltanisetta di Mohamed Shahin, cittadino egiziano da 21 anni in Italia e tra i volti più noti delle mobilitazioni per la Palestina a Torino, destinatario di un decreto di espulsione e di accompagnamento alla frontiera firmato da Piantedosi. Shahin, in caso di deportazione in Egitto, rischia tortura e morte date le sue critiche ad Al Sisi. Non si conosce ancora l’eventuale decisione del giudice di pace, mentre per la liberazione immediata di Shahin nel tardo pomeriggio di oggi presidi sotto le Prefetture di Torino, Milano, Cagliari, Venezia, Palermo e la stessa Caltanissetta, sotto il Cpr dove è rinchiuso Shahin.
Ascolta qui le corrispondenze su Radio Onda d’Urto.
UCRAINA - La Russia ha attaccato l’Ucraina con 142 droni, una quarantina dei quali caduti su 18 località, senza tuttavia fare vittime. Il tutto mentre proseguono i negoziati – indiretti – tra Ucraina e Russia, con gli Usa in mezzo e la Ue...fuori dalla porta. Nel fine settimana emissari di Kiev e Washington torneranno a vedersi. A dirlo il governo ucraino, che intanto firma un accordo con Londra per produrre in Gran Bretagna un nuovo tipo di drone intercettore, l’Octopus. Sul lato russo, invece, 8 ergastoli per presunto terrorismo nell’attentato al ponte di Crimea dell’8 ottobre 2022, con 5 morti. Lattentato, compiuto con l’esplosione di un camion bomba, fu organizzato dall’Sbu, i servizi ucraini. Due giorni dopo l’attacco, le forze russe cominciarono i raid sulle infrastrutture energetiche ucraine, che continuano tuttora.
A Strasburgo intanto ok alla risoluzione della Von der Leyen sull’Ucraina, con 401 sì, 70 no e 90 astenuti (tra questi, la Lega e un pezzo di M5S; gli altri eurodeputati italiani a favore). Il testo da un lato apre al percorso diplomatico, anche se dall’altro ribadisce che “Nessun territorio occupato sarà mai riconosciuto come russo”. La relazione inoltre riconosce gli sforzi negoziali degli Usa, ma critica “l’ambivalenza di Washington”, giudicata “dannosa ai fini di una pace duratura”.
“Dietro i massacri di questo tempo c’è il denaro, c’è il capitale”, commenta su Radio Onda d’Urto l’economista Emilano Brancaccio, autore di un articolo su Il Manifesto di sabato 22 novembre dal titolo "Seguire il denaro: la vera posta in gioco. “Lo sviluppo delle guerre di questo tempo ci fa capire che sono guerre definibili capitaliste, se non si parte da qui non si può capire nulla del sangue che viene sparso in questo tempo”, aggiunge Brancaccio. L’intervista di Radio Onda d’Urto all’economista Emiliano Brancaccio, docente di Politica economica all’Università del Sannio.
Su Radio Onda d’Urto puoi anche ascoltare:
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
27 novembre 1967: l’occupazione dell’università a Palazzo Campana a Torino









