Sciopero generale: in mezzo milione nelle piazze di sindacati confederali e di base
Palestina e Libano: sabato la manifestazione nazionale a Roma | Corvetto: fiaccolata per Ramy | Strage di piazza Loggia: il libro di Radio Onda d'Urto
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SCIOPERO! - Sciopero generale in Italia contro manovra economica e governo Meloni. Adesione, in media sopra il 70%, con punte del 100% in alcune grandi aziende. Per Cgil e Uil, almeno 500mila le lavoratori e lavoratori nelle piazze per lo sciopero di tutti i settori, ad eccezione delle ferrovie per la precettazione, firmata dal ministro dei trasporti Salvini che ha anche ridotto a 4 ore lo stop per Tpl e aerei.
La giornata di oggi è stata convocata, con parole d’ordine differenti, da Cgil e Uil e - dall’altro lato - dalla quasi totalità del sindacalismo di base che parla di “sciopero contro il governo dei padroni e delle guerre, a fianco della resistenza palestinese“, come ricordato in un comunicato unitario, oltre che contro l’autoritario ddl Sicurezza.
Qualche numero dalle piazze, 43 quelle dei confederali. 70mila persone a Firenze, 50mila a Bologna, dove ha parlato il segretario generale della Cgil, Landini, dicendo di volere “rivoltare come un guanto questo Paese e per farlo c’è bisogno della partecipazione di tutte le persone…con un governo che vuole mettere in discussione il diritto di sciopero”. Chiesto su questo il ritiro del cosiddetto ddl Sicurezza.
Ancora le piazze confederali, con 30mila a Napoli, 25mila a Genova. 10mila a Palermo. In Lombardia niente manifestazione unica regionale, ma città per città, dove spiccano i 15mila scesi in piazza nel centro storico di Milano e gli oltre 7mila di Brescia.
Sul fronte del sindacalismo di base diverse migliaia di persone ai cortei chiamati in 28 piazze da Cub, Sgb, Adl, Cobas, Sial Cobas, Usi e Si Cobas. Tra le rivendicazioni di lavoratori, studenti e pensionati, insieme ad associazioni palestinesi (Udap, Api e Gp) “salari più alti, meno precarietà, diritto alla salute e allo studio, sicurezza nei luoghi di lavoro e un deciso no alla guerra e all’economia di guerra”.
Cortei conflittuali tra gli altri a Roma, Bologna e Napoli, mentre in altre città gli spezzoni di base e dei movimenti conflittuali hanno sfilato in coda e in maniera autonoma rispetto alle manifestazioni confederali. Folto e agguerrito il corteo di Torino, dove in mattinata era già stato bloccato il campus universitario Einaudi, mentre dopo il corteo Intifada Studentesca e movimenti antagonisti hanno occupato i binari della stazione di Porta Susa. Dopo alcune cariche fuori da Porta Nuova, i manifestanti hanno raggiunto l’altra stazione di Torino.
Bologna, Roma, Torino, Milano, Napoli e altro ancora: le voci dello sciopero generale nel lungo racconto di Radio Onda d’Urto si trova qui.
Sciopero generale anche a Brescia: oltre 7mila persone in corteo. In testa Cgil e Uil e, in coda, lo spezzone con centinaia di persone di Cobas, Cub e movimenti sociali, dietro lo striscione “Redditi, casa, diritti: no ddl Sicurezza”. In questo spezzone anche Magazzino 47, Diritti per Tutti e Collettivo Onda Studentesca, impegnati anche nel lancio della manifestazione “Fermiamo il ddl Sicurezza” di sabato 7 dicembre, organizzata con una quarantina di realtà di Brescia e provincia.
Sul corteo di Brescia le valutazioni di Maurizio Murari, dei Cobas:
Restiamo in ambito economico e lavorativo: come ogni venerdì l’approfondimento critico delle notizie della settimana con l’economista Andrea Fumagalli, oggi dedicato a manovra economica, sciopero e al tentativo di Unicredit di prendere il controllo del Banco Bpm. Ascolta qui le parole dell’economista Andrea Fumagalli.
Contro il ddl “Sicurezza”, invece, sabato a Modena la Street Parade annunciata a Radio Onda d’Urto da Stefano B., di Smash Repression. Ascoltalo qui.
MEDIO ORIENTE - Israele prova in continuazione a sabotare la fragile tregua in Libano, in vigore da tre giorni. Oggi almeno 2 i raid, contro i civili che provano a tornare a casa e contro una presunta base di Hezbollah. Confermando i raid, l’esercito occupante conia un nuovo Leviatano linguistico, “l’applicazione aggressiva del cessate il fuoco”. Parole a cui replica il governo libanese, denunciando come “Israele non solo sta violando di continuo la tregua, ma la usa pure per avanzare nel sud, a ridosso della linea di demarcazione, tra Markaba e Kafr Kila”, dove non era passato militarmente.
Dal Libano alla Palestina, dove il genocidio prosegue senza sosta. Una cinquantina i civili oggi uccisi a Gaza da Tel Aviv, soprattuto tra Nuseirat (19) e, più a nord, a Beit Lahia, 18. Il bilancio ufficiale dei morti è salito a 44.363, i feriti 105.070, migliaia di dispersi e 2 milioni gli sfollati, rimasti ora senza pane: chiusi tutti i forni nella zona centrale della Striscia, dove Israele impedisce l’ingresso della farina.
Così a Gaza, mentre in Cisgiordania 8 coloni israeliani feriti - 3 gravi - da spari contro un autobus vicino alla colonia abusiva di Ariel. Ucciso un palestinese nell’attacco, rivendicato dalle Brigate al Qassam, ala militare di Hamas, che ha fornito l’identità dell’autore: è un 46enne di Einabus, vicino a Nablus, a pochi chilometri proprio dalla colonia di Ariel, una delle più grandi e antiche di tutta la West Bank.
Per Palestina e Libano, contro l’occupazione sionista e la complicità occidentale (anche italiana) con Tel Aviv sabato, a Roma, la manifestazione unitaria delle varie realtà palestinesi e libanesi, con decine di realtà solidali italiane. Appuntamento alle ore 14, in piazza Vittorio. Arrivo in Porta San Paolo. Qui i nostri approfondimenti.
Alla Palestina è dedicata anche la puntata odierna di “Mesopotamia - Notizie dal Vicino Oriente”. Ospite Roberto Beneduce, antropologo e psichiatra, docente all’Università di Torino e fondatore del Centro studi Frantz Fanon. Ascoltalo qui.
Sempre sul Medio Oriente abbiamo sentito telefonicamente Iacopo Bindi, dell’Accademia della Modernità Democratica, per capire cosa stia accadendo in Siria, dove da alcuni giorni le milizie turcojihadiste hanno lanciato l’assalto ad Aleppo e a Shehba, controllata dall’Amministrazione Autonoma Democratica della Siria del Nord e dell’Est, ispirata al confederalismo democratico. Qui l’intervista.
CORVETTO - In mattinata l’autopsia sul corpo di Ramy Elgaml, 19enne morto domenica al termine di un inseguimento dei carabinieri a Milano, su cui indaga la Procura. Sabato fiaccolata degli amici di Ramy e di Fares, 22enne alla guida dello scooter, in ospedale per le ferite riportate e accusato di omicidio stradale con il carabiniere al centro dello schianto di viale Ripamonti. Appuntamento sabato alle 19, piazzale Gabriele Rosa, al Corvetto. Sempre al Corvetto, sabato alle ore 10, scialaggio mediatico di Fratelli d’Italia, che ha indetto un presidio “contro il degrado” in piazzale Corvetto. Ne abbiamo parlato qui con Nadir, amico di Ramy.
PIAZZA LOGGIA - Torniamo a Brescia. Sarà presto disponibile Piazza della Loggia: una storia militante, il libro che raccoglie gli atti del convegno organizzato da Radio Onda d’Urto l’11 maggio 2024, a Brescia, in occasione del cinquantesimo anniversario della strage fascista, di stato e della NATO di piazza della Loggia.
Il volume, pubblicato da DeriveApprodi, è stato curato da Radio Onda d’Urto e contiene i contributi di Gianfranco Bettin, Maurizio Dianese, Caterina Prever, Elia Rosati, Elio Catania, Paolo Pelizzari, Umberto Gobbi e Marica Tolomelli, oltre ad alcuni estratti delle interviste inedite a testimoni diretti di quel 28 maggio 1974.
Venerdì 20 dicembre, alle ore 19, presso il centro sociale Magazzino 47 (via Industriale, 10, Brescia) avrà luogo la prima presentazione del libro.
A partire da quel giorno potrete trovare il volume Piazza della Loggia: una storia militante, nei nostri studi (via Luzzago 2/b, Brescia) o al centro sociale Magazzino 47. Da gennaio, il libro sarà disponibile in tutte le librerie e sul sito di DeriveApprodi.
CALENDARIO - Chiudiamo la newsletter ricordandovi il Calendario 2025 di Radio Onda d’Urto, che coincide con i 40 anni di vita della nostra e vostra emittente. Per questo motivo, abbiamo scelto immagini e didascalie in grado di ripercorrere, mese dopo mese, i momenti salienti di 40 anni di trasmissioni: eventi storici, politici e sociali raccontati e vissuti dalla nostra - e vostra - Radio.
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L’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
29 novembre 1944: Guerra di Liberazione in Albania
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