Siria: crolla il regime di Assad. Cosa accade ora?
Esplosione al deposito Eni di Calenzano (FI), morti 2 operai | Sgombero della Casa Rossa Occupata di Massa-Carrara | Le manifestazioni del week-end: da Brescia alla Val di Susa migliaia in piazza
Prima di iniziare la newsletter di questa sera, vogliamo ricordare un appuntamento speciale per la nostra emittente, che cade ogni anno durante questo mese.
Il 18 dicembre 1985, quasi 39 anni fa, iniziavano le prime trasmissioni di Radio Onda d’Urto. Per questo la redazione organizza - come ogni anno - una serie di iniziative aperte ad ascoltatrici, ascoltatori, compagne e compagni delle frequenze antagoniste del Gatto Nero!
Iniziamo con FuoriOnda, newsletter quotidiana nei giorni feriali di Radio Onda d’Urto.
A cura della redazione informativa, viene pubblicata non appena chiudiamo la porta della Radio alle 20: come tutte le email, tu la puoi leggere quando vuoi!
Le trasmissioni, comunque, proseguono sulle nostre frequenze: si parte alle ore 20 con All that jazz, jazz con Paolo Bruno; alle 21 Punk rock city, il punk-rock di ieri, oggi e domani con Luciano ”Cianotik” Taffurelli; alle 22 Desert Caravan, musica e culture psichedeliche; alle 23 Revolution Rock, musica, storie e lotte.
Qui trovate tutti i modi in cui potete ascoltare in diretta Radio Onda d’Urto!
MEDIO ORIENTE - Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha convocato oggi alle ore 21 una riunione straordinaria sulla Siria, dopo il crollo del regime di Assad, durato mezzo secolo.
Bashar Al Assad ha lasciato Damasco ieri destinazione Russia. Oggi il Cremlino ha confermato che l’ex presidente siriano si trova a Mosca con la famiglia e che gli è stato offerto asilo politico dallo stesso Putin.
Intanto nella capitale siriana sono entrate per prime le milizie del fu Esercito libero siriano, riattivate dagli Usa dal sud-est della Siria. È però Al Jolani, leader di Hayat Tahrir al-Sham, l’ex Al Qaeda in Siria, la formazione che ha guidato la marcia verso Damasco di questi giorni, a proporsi come nuovo uomo forte per la Siria.
Proprio Al Jolani, oggi pomeriggio, ha fatto sapere che il premier del governo di transizione annunciato per la Siria sarà un suo uomo, Muhammad al Bashir, attuale premier del governo della regione siriana nord-occidentale di Idlib, che Hts controlla da anni con il supporto, logistico e militare, della Turchia.
Chi è al Bashir? Risponde Davide Grasso, ricercatore presso il dipartimento di Culture, politiche e società dell’Università di Torino e nostro collaboratore:
Trovate, inoltre, sul nostro sito:
Un primo commento sulla situazione in Siria determinatasi con il crollo del regime di Assad con Jacopo Bindi, dell’Accademia della Modernità Democratica;
“La caduta di Assad avvantaggia Israele”, l’intervista a Michele Giorgio, corrispondente da Gerusalemme del Manifesto, direttore di Pagine esteri e nostro collaboratore;
L’intervista a Mario Del Pero, professore di Storia Internazionale all’università di Sciences Po a Parigi;
La corrispondenza dal Rojava con l’appello alla mobilitazione in difesa della rivoluzione della Siria del Nord e dell’Est.
LAVORO - Enorme esplosione questa mattina al deposito della raffineria Eni di Calenzano (Firenze) con un bilancio di 2 lavoratori morti, 3 dispersi e 9 feriti, 1 grave.
Sul posto pompieri, ambulanze e forze dell’ordine. La colonna di fumo nero era visibile a km di distanza, mentre l’esplosione è stata avvertita fino a Empoli e Firenze. Il rogo è scaturito, per cause da accertare, nel punto di carico dove le autobotti effettuano il rifornimento di carburante.
Sui rischi connessi al deposito Eni di Calenzano (Firenze) già nel 2020 Medicina Democratica aveva condotto un’accurata inchiesta: clicca qui.
Dagli omicidi sul lavoro quotidiani in Italia, alla morsa della crisi all’interno delle fabbriche italiane pagata da lavoratrici e lavoratori.
Nel fine settimana Sudd Cobas in lotta a Forlì: è sciopero in una fabbrica di divani, la HTL, dove le persone lavorano 12 ore per 6-7 giorni a settimana. Chiedono contratti regolari, giornate di lavoro di 8 ore per 5 giorni e un alloggio per i lavoratori che in questo momento sono costretti a dormire dentro i magazzini di via Meucci, 14b e via Gramadora, 8 a Forlì, da dove abbiamo sentito Riccardo, sindacalista del Sudd Cobas di Prato e Firenze, ora a Forlì. Clicca qui
Da Forlì a Brescia. Continua la lotta di lavoratori e lavoratrici alla Stanadyne di Castenedolo, a seguito dell’annuncio di liquidazione da parte dei vertici dell’azienda.
Dopo 5 giorni di assemblea permanente, questo lunedì alle 6 del mattino i primi lavoratori e lavoratrici della Stanadyne, azienda produttrice di iniettori per motori diesel, sono rientrati a lavoro per garantirsi in primis il salario, organizzando comunque un piano di scioperi a staffetta e mantenendo il presidio all’ingresso dell’azienda di Castenedolo.
Alla Camera di Commercio di Brescia, nel frattempo, il tavolo tra Confindustria, sindacati e i vertici della Stanadyne. A rappresentare gli imprenditori bresciani Chiara Bartolomini e Carlo Salvetti, per l’azienda americana l’amministratore delegato Rodolfi e il direttore di stabilimento Terzi. Per gli operai il segretario della Fiom Ghirardi e le Rsu. Parla dell’esito dell’incontro Barbara Basile, della segreteria Fiom di Brescia ai nostri microfoni:
Qui articolo e intervista completi.
MOVIMENTO - Sgombero poliziesco all’alba di lunedì 9 dicembre contro la Casa Rossa Occupata di Montignoso, a Massa (Massa Carrara). Blindati, polizia, funzionari della Digos e operai dell’Anas in massa fuori da uno spazio che per 12 anni ha rappresentato il fulcro di un’ampia comunità solidale, aperta a tante realtà di tutta la zona delle Apuane e del nord della Toscana.
Una comunità che solo due giorni fa, sabato 7 dicembre, si era mobilitata con un corteo da diverse centinaia di persone, capace di attraversare il centro di Massa, nonostante la pioggia battente.
“Una marea di No Tav si riversa nella piana di Susa! A 19 anni dalla liberazione di Venaus, oggi come allora, la forza di un popolo in lotta si misura nella determinazione di difendere la propria terra dalla devastazione e dalle truppe di occupazione”.
Così il Movimento No Tav dopo la marcia, da Susa a San Giuliano, di domenica 8 dicembre 2024, con oltre 5mila persone in marcia nella Valle che Resiste.
Migliaia di persone in piazza anche a Brescia sabato 7 dicembre, in occasione della manifestazione contro il ddl “sicurezza”. Una cinquantina le realtà aderenti all’Assemblea No Ddl che hanno dato vita alla mobilitazione. Qui le corrispondenze e le interviste dalla piazza bresciana.
Oggi, sulle nostre frequenze, abbiamo approfondito:
A Brescia oggi il “Flash-Smog” di Basta Veleni per denunciare l’inquinamento atmosferico sulla città;
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
9 Dicembre 1974 - Il Compagno Bruno Valli, La Rapina di Argelato:
Se hai letto fin qua…
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