Siria: "Difendere la rivoluzione confederale è un dovere". Appello dei combattenti italiani YPG
Palestina: in due mesi e mezzo...12 camion di aiuti a Gaza Nord | 20 anni fa, la strage del Rapido 904 | Gkn Firenze: primo spiraglio dalla Regione | Cpr in Albania: la Meloni accelera
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SIRIA - “Kobane unisce e ricorda che le vittorie sono sempre possibili, che le gocce possono diventare tempesta. Non è una cartolina giornalistica. Non è una favola confezionata dalla narrazione liberale. Non è uno sfondo manipolabile dall’islamofobia. Kobane è mesopotamica, operaia, femminile, internazionalista e musulmana. Kobane è il socialismo del XXI secolo, scritto non sui libri ma nel sangue delle martiri e dei martiri. È ancora un’imperfetta rivoluzione da difendere e da amare come tutte quelle passate, presentatasi nell’epoca in cui non era invitata. Difendere la rivoluzione confederale è un dovere”.
Si chiude così l’appello pubblico diffuso dai combattenti italiani delle Ypg (le Unità di protezione popolare che fanno parte delle più ampie Forze siriane democratiche) per difendere Kobane e la rivoluzione confederale della Siria del Nord e dell’Est, minacciata direttamente di invasione dalla Turchia e dalle milizie jihadiste ai suoi ordini (il sedicente Esercito nazionale siriano), mentre proprio oggi le Forze democratiche siriane hanno lanciato a sorpresa una controffensiva, ricacciando indietro i turcojihadisti da diverse postazioni attorno alla città di Manbij.
L’intervista di Radio Onda d’Urto a Paolo Pachino, combattente italiano Ypg e tra i firmatari dell’appello, che si può leggere integralmente qui
PALESTINA - Parlando alla Knesset, il premier israeliano Netanyahu ha evocato "alcuni progressi" nei negoziati sull'accordo per lo scambio di prigionieri e un possibile cessate il fuoco limitato nel tempo. Queste le parole di Tel Aviv, che tuttavia sul terreno continua la propria politica genocidiaria di pulizia etnica dei palestinesi. In 24 ore 58 persone sono state uccise dai raid israeliani a Gaza. Il bilancio delle vittime dal 7 ottobre 2023 è ora salito a 45.317 morti: i feriti sono 107.713.
"Gaza è distrutta, tutto è distrutto, ma non gli abitanti, non sono in ginocchio, sono vivi, per me questo è un segno di speranza. I palestinesi non sono depressi, non chiedono acqua, cibo o case ma scuole per i bimbi". Così il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, di ritorno dalla Striscia dove ha potuto compire ieri la sua visita pastorale di Natale, con un brevissimo permesso israeliano, arrivato solo dopo lunghe pressioni del Vaticano e degli Usa.
Ancora Gaza: Oxfam denuncia che solo 12 camion hanno portato cibo e acqua nel nord della Striscia di Gaza assediato da due mesi e mezzo. "Dei 34 camion autorizzati a entrare, ritardi deliberati e ostruzioni sistematiche da parte dell'esercito israeliano hanno fatto sì che solo 12 riuscissero a distribuire aiuti ai civili", denuncia Oxfam.
Con noi Paolo Pezzati, portavoce di Oxfam Italia: ascoltalo qui.
In Cisgiordania invece l’Anp continua ad assediare il campo profughi di Jenin, a caccia in particolare di miliziani della resistenza della Jihad Islamica; 2 i morti negli ultimi giorni, numerosi i feriti, con proteste generalizzate nella grande città palestinese del nord. Il tutto mentre la stessa Jihad Islamica ha siglato un comunicato congiunto con Hamas e Fplp per chiedere ad Abu Mazen di “smettere di versare sangue palestinese” e di cessare la repressione in particolare a Jenin.
Il comunicato fa 5 proposte alla dirigenza Anp. Abbiamo tradotto questi 5 punti con le richieste di Fplp, Hamas e Jihad Islamica all’Anp di Abu Mazen:
STRAGISMO - La strage del Rapido 904, che il 23 dicembre 1984 costò la vita a 16 persone e provocò 267 feriti, è stata ricordata oggi, lunedì 23 dicembre 2024 – quarant’anni dopo – con una cerimonia a San Benedetto Val di Sambro, sull’Appennino tosco-emiliano, alla quale hanno partecipato anche soccorritori dell’epoca e persone rimaste ferite nell’attentato, che mise assieme criminalità organizzata (mafiosa in particolare), neofascisti e pezzi dello Stato.
L’ordigno, sistemato nella nona carrozza del convoglio partito da Napoli e diretto a Milano, esplose con una carica radiocomandata mentre percorreva i 18 chilometri della galleria Direttissima. Dai processi e dalle relazioni della Commissione parlamentare d’inchiesta emerse distintamente una “strage la cui ideazione ed esecuzione erano state il frutto di un intreccio di interessi e legami coinvolgenti, a vario titolo, la criminalità mafiosa, neofascista, comune e la P2“.
Nello specifico, la strage fu organizzata da esponenti di vertice di Cosa Nostra che ricorse alla violenza indiscriminata propria dello stragismo terroristico e “in tal senso non fu priva di significato la scelta della galleria degli Appennini, in quanto luogo storicamente scelto dalla eversione di destra per i suoi attentati”.
La trasmissione di Radio Onda d’Urto a 40 anni dalla strage del Rapido 904 con diverse voci. Ascolta o scarica.
LOTTE OPERAIE - Approvata in Regione Toscana la legge regionale per la reindustrializzazione. E’ il primo step per la nuova fase di costruzione di “consorsi di sviluppo industriale”, fondamentale per il progetto del Collettivo di fabbrica ex Gkn di Campi Bisenzio, alle porte di Firenze.
Si tratta di una misura sviluppata dallo stesso Collettivo durante la sua lunga lotta per la conversione industriale della fabbrica fiorentina, che 3 anni e mezzo fa ha lasciato per strada centinaia di operai. Dopo “12 mesi senza stipendio in un mondo che brucia” – fanno sapere gli operai – è arrivato lo strumento legale per affidare lo stabilimento di Campi Bisenzio al progetto del consorzio di sviluppo industriale.
La proposta di legge, presentata dal M5s e poi rielaborata insieme al Pd, è stata approvata con i voti favorevoli di Pd, M5s, Iv e Diego Petrucci (Fdi). Contrari Lega e Elisa Tozzi (Fdi). Il collettivo ha poi festeggiato l’approvazione, arrivata all’1 di notte tra venerdì e sabato, con fumogeni e fuochi d’artificio davanti al Consiglio regionale.
Con noi Matteo Moretti, ex rsu Gkn e ora del Collettivo di Fabbrica. Clicca qui per l’intervista completa; di seguito, il breve stralcio dal Giornale Radio:
MIGRANTI - Fortezza Europa. A gennaio 2025 il Governo Meloni punta a riprendere le deportazioni dei migranti nei centri in Albania. Sull’argomento la premier Meloni ha convocato per lunedì pomeriggio un vertice a Palazzo Chigi .
“La Cassazione ci ha dato ragione sui paesi sicuri” – sostiene la premier – “è diritto dei governi stabilire quali siano i Paesi sicuri” mentre i giudici possono “entrare nel singolo caso, non disapplicare in toto”. Sull’accordo, sempre secondo la Meloni, c’è stato un problema nell’interpretazione delle regole, “ma lo stiamo superando”.
Secondo l’ultimo aggiornamento pubblicato dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni dell’Onu, intanto, dal 1° gennaio al 16 novembre 2024, almeno 515 persone hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo e altre 830 sono disperse in mare.
La rotta del Mediterraneo centrale si conferma una delle più pericolose al mondo per chi cerca di attraversarla nella speranza di raggiungere l’Europa. In questo quadro la risposta dei paesi UE è quella di intensificare le misure repressive verso i migranti.
Il nuovo Patto europeo su migrazione e asilo, approvato dal Parlamento Ue nell’aprile 2024, alza i confini contro i del Sud del mondo, in un quadro, anche istituzionale, in cui l’idea di fondo è che l’immigrazione sia una minaccia alla sicurezza.
Ai nostri microfoni Beppe Caccia di Mediterranea Saving Humans. Ascoltalo qui.
PIAZZA LOGGIA - In chiusura, vi ricordiamo che è disponibile “Piazza della Loggia: una storia militante” è il libro che raccoglie gli atti del convegno organizzato da Radio Onda d’Urto l’11 maggio 2024, a Brescia, in occasione del cinquantesimo anniversario della strage fascista, di stato e della NATO di piazza della Loggia.
Il volume, pubblicato da DeriveApprodi, è stato curato dalla redazione di Radio Onda d’Urto e contiene i contributi di Gianfranco Bettin, Maurizio Dianese, Caterina Prever, Elia Rosati, Elio Catania, Paolo Pelizzari, Umberto Gobbi e Marica Tolomelli, oltre ad alcuni estratti delle interviste inedite a testimoni diretti del 28 maggio 1974.
Venerdì 17 gennaio 2025, alle 18.30, presenteremo il volume al CSA Magazzino 47 di via Industriale, 10 a Brescia. Nel frattempo, potete avere il volume (donazione di 12 euro) a Radio Onda d’Urto, passando nei nostri studi (via Luzzago 2/b, Brescia).
Da gennaio, il libro sarà disponibile in tutte le librerie e sul sito di DeriveApprodi
CALENDARIO - Ci sono inoltre le ultimissime copie del Calendario 2025 di Radio Onda d’Urto, quello dell’anno in cui spegneremo le prime 40 candeline: lo trovi qui
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
23 dicembre 1984: la strage del Rapido 904.
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