Siria: prosegue l'offensiva turco-jihadista
Le Forze Democratiche Siriane: mobilitazione generale | Libano: tregua appesa a un filo. Palestina: conferenza al Cairo sugli aiuti | Luigi Spera è libero | Si dimette ad di Stellantis Tavares
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Anche oggi, al centro della nostra giornata radiofonica, un’ampia pagina dedicata al vicino oriente, dove si moltiplicano i conflitti e i massacri:
SIRIA - Prosegue l’attacco su larga scala delle milizie jihadiste filo-turche nel nord della Siria. Nel giro di pochi giorni, Hayat Tahrir al Sham e il sedicente Esercito nazionale siriano hanno preso il controllo di gran parte della città di Aleppo.
L’offensiva contro altre aree controllate dal regime siriano è stata – per ora – rallentata dai raid aerei russi e dalla riorganizzazione delle traballanti truppe di Assad, rinforzate da milizie sciite irachene e che negli ultimi anni avevano mantenuto le proprie posizioni soltanto grazie al supporto di Mosca, Teheran ed Hezbollah. Sono già oltre 370 le persone rimaste uccise da quando le milizie jihadiste hanno lanciato l’offensiva.
L’avanzata sul terreno degli jihadisti armati, addestrati e coordinati dalla Turchia, punta ora più decisa sulle aree della rivoluzione confederale, controllate dalle Forze Democratiche Siriane: i due quartieri di Aleppo a maggioranza curda, Sheikh Maqsoud e al-Ashrafiyyah, e le aree più a ovest dell’Amministrazione autonoma della Siria del nord e dell’est, in particolare la città di Tel Rifaat, nel cantone di Shehba-Afrin.
Per quanto riguarda Aleppo, nei quartieri curdi si organizza la resistenza armata mentre vengono accolte migliaia di persone in fuga dal resto della città. A Tel Rifaat, invece, le forze confederali provano a evacuare la popolazione dal fronte. Tuttavia, il corridoio umanitario che avevano aperto verso le città di Raqqa e Manbij è stato attaccato e interrotto da esercito turco e milizie.
Il movimento di liberazione curdo chiama alla solidarietà internazionale. In Europa, il Congresso delle società democratiche del Kurdistan invita a scendere nelle strade, ovunque, contro gli attacchi delle milizie jihadiste e della Turchia.
In questo articolo trovate: il punto della situazione con Jacopo Bindi, dell’Accademia della modernità democratica; le dichiarazioni ai nostri microfoni di Yilmaz Orkan, dell’Ufficio informazione Kurdistan in Italia; la nostra traduzione di una corrispondenza dal terreno diffusa dalle compagne internazionaliste di Women Defend Rojava.
LIBANO - In Libano Hezbollah risponde per la prima volta alle violazioni della tregua, che sono continue, invece, da parte dell'esercito israeliano. Il movimento armato sciita ha confermato di aver colpito una postazione dell'esercito israeliano nella zona del Monte Dov. Si tratta – precisa Hezbollah – di "un primo avvertimento" in risposta agli attacchi dell'Idf in Libano durante il cessate il fuoco e alla "continua violazione dello spazio aereo libanese da parte di aerei israeliani". Soltanto oggi, Israele ha colpito una base militare dell’esercito libanese ad Al-Abbara, sulla linea di demarcazione; una chiesa, sostenendo vi fossero miliziani di Hezbollah; e ha ucciso un civile a sud, dove continua a sparare colpi di artiglieria per impedire il ritorno della popolazione alle proprie case.
PALESTINA - Oggi al Cairo la Conferenza per rafforzare la risposta umanitaria a Gaza, co-organizzata da Egitto e Onu. Al centro del dibattito ci sono le denunce di agenzie Onu sull’uso israeliano della fame come arma di guerra. Il cibo comunque continua a non poter entrare a Gaza, su cui cadono sempre invece le bombe israeliane: il totale delle vittime ufficiali in Palestina per il genocidio israeliano arriva a 44.466 morti e 105.358 feriti, oltre a decine di migliaia di dispersi. Oggi 4 morti ammazzati anche nella Cisgiordania occupata, dove un bombardamento aereo ha preso di mira i sobborghi di Jenin. A Hebron scontri in strada tra giovani palestinesi e occupanti israeliani. Sulla situazione oggi abbiamo raccolto il commento del giornalista palestinese Samir Al Qaryouti.
SOLIDARIETÀ- Con Samir Al Qaryouti abbiamo parlato anche della manifestazione nazionale per la Palestina e il Libano che sabato scorso ha visto sfilare per le vie di Roma 30mila persone. Nel weekend appena trascorso sono state moltissime le manifestazioni in tutto il mondo, in occasione della Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese. Stamattina, invece, nella Capitale italiana nuova udienza per Tiziano, compagno fermato durante le cariche di polizia del 5 ottobre scorso a piazzale Ostiense. Tiziano è ai domiciliari e, dopo il rinvio della prima udienza, lo scorso 14 novembre, stamattina era di nuovo in Tribunale, accolto all’esterno da un presidio solidale. Dentro l'aula è stato deciso l’ennesimo rinvio, al 10 dicembre. Qui la corrispondenza dal Tribunale di Roma con la sua compagna, Yasmine.
PALERMO - Da oggi è invece libero Luigi Spera, compagno di Antudo Palermo che da otto mesi era detenuto in regime di alta sicurezza nel carcere di Alessandria. Era stato arrestato e accusato di terrorismo per aver partecipato a un'azione di protesta allo stabilimento palermitano di Leonardo, azienda italiana che fornisce armi alla Turchia e a Israele. Dopo che nei giorni scorsi la Cassazione ha escluso, e fatto così decadere, l'accusa surreale di terrorismo, il Tribunale del Riesame oggi era chiamato a rivedere le misure cautelari. I giudici hanno deciso di scarcerare Luigi, che però dovrà ora osservare un obbligo di dimora nella sua città, Palermo. La prossima udienza è fissata per il 20 dicembre. Per un commento abbiamo chiamato Andrea, compagno di Antudo. Di seguito un estratto del suo intervento ai nostri microfoni:
STELLANTIS - Si è dimesso con effetto immediato l'ad di Stellantis, Carlos Tavares. Per 6 mesi al timone della multinazionale ci sarà un comitato speciale guidato da John Elkann. Stellantis al momento conferma gli obiettivi 2024 presentati alla comunità finanziaria 1 mese fa, ma gli ordini continuano a crollare e l’unica risposta è scaricare la crisi su lavoratori e conti pubblici, attraverso un ricorso smodato alla Cigs, mentre si profila un’altra fusione, una svendita in realtà, ai francesi di Renault. Il titolo di Stellantis ha fatto registrare un tonfo in borsa, mentre la Commissione Attività produttive della Camera ha chiesto un'audizione al presidente Elkann. I sindacati chiedono modifiche al piano industriale, che garantiscano non il declino ma sviluppo e occupazione. Sul nostro sito trovate l’intervista a Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte.
Oggi, sulle frequenze di Radio Onda d’Urto ci siamo occupati anche di:
Migranti: duplice mobilitazione in Albania con Network Against Migrant Detention
Hiv: Vittorio Agnoletto, “dal 2020 7 milioni di morti per Covid, 42 milioni per Aids”
L’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
2 dicembre 1968 - La rivolta di Avola e l’eccidio poliziesco dei braccianti
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