Speciale Primo Maggio
Dai dati sull'impoverimento sociale alle piazze in mobilitazione per il salario e la sicurezza sul lavoro, l'opposizione al riarmo, al dl sicurezza e al genocidio in Palestina
Buon 1° maggio a tutte e tutti,
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Le trasmissioni, intanto, proseguono sulle nostre frequenze:
Dalle ore 13.30 e fino alle ore 20 di oggi, giovedì 1° Maggio, su Radio Onda d'Urto programmazione speciale dedicata alla Festa internazionale di lavoratori e lavoratrici: trasmissione storiche dedicate all'origine del Primo Maggio, l'88esimo anniversario della morte per mano della repressione fascista di Antonio Gramsci, musica popolare dal mondo delle lotte operaie e qualche anticipazione verso la XXXIII Festa di Radio Onda d'Urto.
Qui tutti i modi in cui potete ascoltare Radio Onda d’Urto in diretta!
I DATI - Lavoratrici e lavoratori sempre più poveri in Italia. Partiamo dai dati.
Un problema che viene da lontano e di cui si è accorto anche il presidente della Repubblica, Mattarella. Citando l’ultimo rapporto 2024-2025 dell’Organizzazione internazionale del lavoro, ha commentato: “salari inadeguati sono un grande problema per l’Italia. Tante famiglie non reggono l’aumento del costo della vita”.
L’impoverimento progressivo non è un fenomeno nuovo, ma un processo che si manifesta da decenni di “moderazione” salariale e di distanza rispetto alla situazione europea.
La situazione ha tuttavia subito un rapido significativo peggioramento a partire dal 2022 con l’impennata dell’inflazione (in particolare con l’aumento dell’energia e delle materie prime) che non è mai rientrato.
A questo si somma il fatto determinante che dal 2022 i salari non sono cresciuti altrettanto e molti contratti nazionali (per chi ce l’ha) sono rimasti fermi e anche quelli rinnovati spesso non hanno seguito l’andamento dell’inflazione.
In Italia, cinque milioni di persone faticano a sostenere anche le spese essenziali. Un aspetto fondamentale, spesso trascurato, infatti riguarda l’impoverimento dello stato sociale. Quando la sanità pubblica è a pezzi e per curarsi si deve pagare, questo rappresenta poi una perdita ulteriore di quello che viene definito “salario cosiddetto indiretto”.
Non è perciò una novità il rischio di povertà tra le persone che lavorano anche se impegnate a tempo pieno: nel 2024 gli occupati con un reddito inferiore al 60% di quello mediano nazionale al netto dei trasferimenti sociali sono il 9%, in aumento dall’8,7% registrato nel 2023. A soffrire di più sono i giovani: tra i 16 e i 29 anni, è in condizione di povertà l’11,8% degli occupati, mentre tra i 55 e i 64 anni la percentuale scende al 9,3%.
I dati Eurostat mostrano inoltre come l’Italia si collochi in una posizione ancor peggiore rispetto ad altri Paesi europei.
In Italia, la quota di lavoratori full-time in condizione di povertà è più del doppio rispetto alla Germania, dove si attesta al 3,7% ed è in aumento anche tra gli occupati over 18. In Spagna la situazione è simile a quella italiana, con il 9,6% dei lavoratori a tempo pieno considerati poveri. Molto meglio la Finlandia, dove la percentuale scende al 2,2%.
Radio Onda d’Urto ne ha parlato qui.
LE PIAZZE - Oggi, 1° maggio, anche in Italia è la Festa internazionale dei lavoratori e delle lavoratrici.
Al centro il lavoro, quello sempre più precario, povero, sfruttato. E la sicurezza. Ieri l’annuncio spot del Governo: 650 mln sulla sicurezza, che però andranno in realtà a cofinanziare gli investimenti delle imprese in tal senso e non invece per i necessari controlli, una rarità in cantieri e fabbriche. “Meloni mente raccontando un Paese che non c'è”, fa sapere il Pd.
“Mentre Giorgia Meloni si autocelebra sui social, fuori dal portone di Palazzo Chigi c'è un Paese in cui il 9% delle lavoratrici e dei lavoratori full time è povero, in cui le ore di cassa integrazione sono più del doppio del periodo pre-Covid, in cui il 15,6% delle donne è in part-time involontario e in cui ogni giorno 3 persone perdono la vita in fabbrica, nei cantieri, sui campi”, fanno sapere in una nota i parlamentari del M5S nelle commissioni Lavoro di Camera e Senato.
La mobilitazione, comunque, è in tutta Italia. Piazze, concerti e cortei in tutte le città animate da migliaia di persone. Negli spezzoni di movimento e dei sindacati di base la lotta per l'aumento dei salari, per la sicurezza sul lavoro e un miglioramento delle condizioni di vita si intreccia con l'opposizione al dl sicurezza, alla guerra, al riarmo, al genocidio in Palestina.
A Brescia, oggi, almeno 5 mila persone alla manifestazione confederale, con un partecipato spezzone delle lotte sociali insieme a Magazzino 47, Diritti per tutti, Cos, Cobas e Cub, Collettivo Gardesano Autonomo. In piazza a Brescia anche il Coordinamento Palestina.
Migliaia di persone in piazza anche negli spezzoni di Roma e Torino. Nel capoluogo piemontese grande partecipazione allo spezzone dei movimenti, composto da centri sociali, lotte ambientali, realtà palestinesi e sindacalismo di base. Tra le parole d’ordine il “no” alla riconversione bellica del tessuto produttivo torinese, piegato da anni di forte deindustrializzazione con l’utilizzo indiscriminato di cassa integrazione.
A Milano invece l’appuntamento con la manifestazione lanciata da sindacati di base – Cub, Adl Cobas, Sial Cobas e Usi – e movimenti è invece alle 14.30 in piazzale Loreto.
Sul fronte istituzionale a Roma la presenza del leader della Cgil, Maurizio Landini; Daniela Fumarola, leader della Cisl, è a Casteldaccia, dove morirono 5 operai. A Montemurlo il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, nel ricordo di Luana D'Orazio. Nella capitale in programma il tradizionale Concertone. Musica anche a Taranto, con l'Uno Maggio Libero e Pensante.
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
1 maggio 1977 - Primo Maggio Di Sangue In Turchia: