Strage di Piazza Loggia: condannato il neofascista veronese Marco Toffaloni
In tutta Italia ancora mobilitazioni contro i femminicidi | I dazi di Trump e gli effetti sull'economia globale | Un'altra notte di raid israeliani in Palestina
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STRAGE DI PIAZZA LOGGIA - Il Tribunale dei minori di Brescia ha condannato a 30 anni – il massimo possibile – il neofascista veronese Marco Toffaloni, tra gli autori materiali della Strage fascista, di stato e della Nato del 28 maggio 1974 in Piazza della Loggia, che fece 8 vittime e oltre un centinaio di feriti durante una manifestazione antifascista. La bomba esplose alle ore 10.12 durante i comizi dell’appuntamento lanciato dal Cupa (Comitato Unitario Permanente Antifascista), in seguito al crescendo di violenze di matrice fascista che nella prima metà del 1974 si erano susseguiti a Brescia e provincia: aggressioni ai picchetti operai fuori dalle fabbriche e agli studenti delle scuole, attentati a sedi di partiti della sinistra, a sindacati e lettere minatorie ai giornali.
Oggi cittadino svizzero, Toffaloni piazzò quindi l’esplosivo sotto il porticato di piazza Loggia, dentro un cestino dei rifiuti. Toffaloni militava anch’esso nell’organizzazione fascista Ordine Nuovo, al pari di Roberto Zorzi, scappato negli ultimi decenni negli Usa e il cui processo procede parallelo al Tribunale ordinario, dove nel 2017 erano già stati condannati in via definitiva alcuni dei mandanti, i neofascisti – anch’essi di Ordine Nuovo – Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, il commento di Silvia Guarneri, legale di parte civile nei processi per la Strage, e le valutazioni di Fiorenzo Angoscini, compagno presente in Piazza della Loggia al momento dell’esplosione e autore del libro “Vuoti di memoria. Brescia 28 maggio 1974. Strage di Piazza della Loggia“ uscito pochi mesi fa.
Di seguito un estratto dell’intervista a Saverio Ferrari, dell’Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre, in cui spiega nel dettaglio cosa ha messo il luce questo processo.
VIOLENZA DI GENERE - Due femminicidi nel giro di 24 ore in Italia. Due studentesse universitarie, entrambe di 22 anni.
A Roma è stata uccisa Ilaria Sula: l’ex fidanzato Mark Antony Samso l’ha accoltellata in casa sua, ha messo il corpo in una valigia e l’ha scaricato in un dirupo a est della Capitale. L’uomo ha confessato, al pari del 27enne Stefano Argentino che in strada a Messina ha ucciso la 22enne, collega di università, Sara Campanella, che perseguitava da due anni.
“Ilaria Sula è la 23esima donna* uccisa quest’anno” – denuncia Non Una di Meno – ma per il ministro Nordio è un problema di etnia: “giovani e adulti di certe etnie non hanno la nostra sensibilità verso le donne”, ha commentato giovedì mattina.
A seguito di questi ennesimi femminicidi, ci sono già state manifestazioni in diverse città italiane, organizzate dai nodi territoriali del movimento transfemminista Non Una di Meno, congiuntamente a collettivi e realtà universitarie. Proprio Non Una di Meno nella giornata di ieri ha diffuso un comunicato che ricorda come a novembre del 2023 “una grande piazza reagiva al femminicido di Giulia Cecchetin”.
Numerose manifestazioni che si sono tenute nella giornata di ieri o che sono state programmate nelle prossime ore e giorni. Mercoledì le piazze di Ferrara, Bologna e Roma, quest’ultime partecipate da migliaia di persone. Questo giovedì è il turno di Milano, Palermo, Firenze e Terni. Venerdì, manifestazioni a Torino e Pisa. Assemblee organizzative a Pistoia, Asti, Massa-Carrara.
Sulle nostre frequenze:
Le voci dalle piazze di Non Una di Meno a Bologna e Roma, dove la mobilitazione, iniziata fin dalla mattina all’interno dell’Università, si è poi conclusa con la “passeggiata rumorosa” tra le strade del quartiere San Lorenzo.
La chiamata del Collettivo Onda Studentesca contro il convegno, a Brescia, dell’organizzazione misogina e omofoba “Pro Vita e Famiglia”. Il presidio è previsto per sabato alle ore 15 presso l’Auditorium Capretti. Di seguito, un estratto della presentazione di Liliana del COS
STATI UNITI - Trump ha annunciato, il nuovo regime tariffario su scala globale.
Confermati dazi al 25% sulle auto importate. Le tariffe più alte sono quelle imposte alla Cambogia, del 49%. Nella lista di Washington non ci sono Canada e Messico. Presente invece Israele. Per Tel Aviv dazi Usa al 17%. 20% di tasse per i prodotti provenienti dall’Ue. Von der Leyen avverte: “duro colpo per l’economia globale, ma siamo pronti a reagire”. La presidente della Commissione oggi è a Samarcanda per il primo vertice Ue-Asia centrale per aprire quello che definisce un “partenariato strategico”. Le borse europee intanto proseguono la seduta in netto calo ma non crollano. Il dollaro si indebolisce e scende dell’1,1% sull’euro. Cala il prezzo del petrolio.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto:
L’analisi di Alessandro Volpi - docente di Storia contemporanea all’Università di Pisa, collaboratore di Altreconomia e autore, tra gli altri, del libro “I padroni del mondo. Come i fondi finanziari stanno distruggendo il mercato e la democrazia” - sulle conseguenze delle nuove misure protezionistiche degli Stati Uniti, tra cui potrebbe esserci “l’accelerazione della dedollarizzazione dell’economia globale, che potrebbe essere spinta in primis dalla Cina”
Il commento di Dario Di Conzo - dottorando in political economy cinese alla Scuola Normale Superiore e curatore della rubrica “Levante” nella trasmissione “C’è crisi” sulle nostre frequenze - sulla reazione della Cina ai dazi.
Le valutazioni di Marco Fama, ricercatore in Sociologia Economica presso l’Università di Bergamo, sugli effetti e le ricadute effettive dei dazi sull’Unione Europea e sull’Italia. Di seguito un estratto dall’intervista sulle conseguenze in Italia.
Oggi, sempre su Radio Onda d’Urto:
Palestina: un orrore al giorno, una strage dopo l’altra, nel silenzio complice della cosiddetta comunità internazionale. Sono almeno un centinaio le persone ammazzate dall’occupante sionista nella Striscia di Gaza in poco più di 24 ore.
Qui la corrispondenza da Gaza di Sami Abu Omar, operatore del centro socio-culturale Vik e nostro storico collaboratore e l’intervista a Eliana Riva, caporedattrice di Pagine Esteri.Il comunicato stampa del collegio difensivo di Yaeesh Anan Kamal Afif, Doghmosh Mansour e Irar Ali, processati all’Aquila per terrorismo in ordine alle gravi violazioni del diritto di difesa conseguenti alle decisioni assunte dalla Corte di Assise nella prima udienza dibattimentale.
Il 25 aprile 2025 sarà l’ottantesimo anniversario della Liberazione d’Italia dall’occupazione nazista e dalla dittatura fascista. Radio Onda d’Urto dedica a questa data la programmazione del suo palinsesto, mandando in onda ogni giorno due trasmissioni speciali [qui tutte le puntate].
Le trasmissioni di giovedì 3 aprile:
L’intervista ad Arianna Tomà, autrice con Andrea Pozzetta del documentario “La grande estate partigiana”.
L’intervista a Nunzia Augeri, saggista e traduttrice di testi di diritto, economia, scienze politiche per vari editori, da giovane nella redazione della rivista “Problemi del Socialismo”.
Lanciato oggi anche il terzo e ultimo appuntamento con le gite sociali antifasciste di Radio Onda d’Urto verso il 25 aprile 2025: Escursione sulla corna del Sonclino. Qui tutte informazioni.
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
3 aprile 1968: L’ultimo discorso di Martin Luther King prima di essere assassinato