Un 25 novembre di lotta contro il patriarcato
Dopo le piazze nazionali di sabato, cortei in diverse città | Il 30 novembre sarà corteo unitario, a Roma, per la Palestina e il Libano | Elezioni in Uruguay e Romania
Buonasera,
qui è FuoriOnda, la newsletter quotidiana nei giorni feriali di Radio Onda d’Urto. A cura della redazione informativa, viene pubblicata non appena chiudiamo la porta della Radio alle 20: come tutte le email, tu la puoi leggere quando vuoi!
Le trasmissioni, comunque, proseguono sulle nostre frequenze: alle 20 All that jazz; alle 21 Punk Rock City; alle 22 Desert Caravan; alle 23 Revolution rock; infine, a mezzanotte, la replica di Rebeldias.
Tutti i modi in cui potete ascoltare Radio Onda d’Urto in diretta li trovate a questo link!
25 NOVEMBRE - “Anche quest’anno la marea ha invaso Roma e Palermo! Più di 155mila persone, corpə, alleatə, hanno preso parte al grido collettivo di amore e rabbia contro il sistema di dominio patriarcale”. Sono le parole della rete nazionale Non una di meno all’indomani delle manifestazioni nazionali di sabato scorso al grido di “Disarmiamo il patriarcato”. Le due manifestazioni nazionali - spiegano le attiviste - hanno voluto esprimere “rabbia verso chi aumenta esponenzialmente la spesa pubblica per gli armamenti, finanziando guerre in tutto il mondo e il genocidio in Palestina, mentre taglia sui servizi, sul welfare, sulla scuola e l’università, sulla sanità pubblica e mentre tuttə noi diventiamo sempre più poverə, senza misure pubbliche adeguate per fare fronte all’inflazione, all’aumento dei prezzi, alla precarizzazione del lavoro, ai salari da fame”. Parole d’ordine che sono tornate nelle strade di diverse città italiane anche oggi, 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne e di genere. Qui potete ascoltare le valutazioni delle attiviste sui cortei di sabato e le corrispondenze di oggi dalle iniziative di Milano, Bologna, Brescia e Bergamo.
MEDIO ORIENTE - L’esercito israeliano continua a bombardare in tutto il Libano. I media libanesi riferiscono di 12 vittime e 15 feriti soltanto nell’attacco che stamattina ha colpito la città di Tiro, nel sud. Un altro raid israeliano ha preso di mira Maaraka: nove persone sono rimaste uccise. Unifil ribadisce le proprie “serie preoccupazioni” per la situazione nel Libano meridionale a causa dei continui attacchi israeliani, che non di rado coinvolgono anche l’esercito governativo libanese, nonostante Tel Aviv parli di attacchi contro Hezbollah.
In Palestina prosegue ininterrottamente da 50 giorni l’assedio israeliano nel nord della Striscia di Gaza, definita “zona militare chiusa” dallo scorso 6 ottobre. Un massacro con migliaia morti, fame, carestia e nessuna cura medica. Anche oggi sono cadute bombe senza sosta: 7morti a Jabaliya, ma non solo. A sud colpita Rafah, dove sono rimaste uccise 4 persone. 5 feriti gravi nel campo profughi di Nuseirat. Il bilancio delle vittime palestinesi dal 7 ottobre 2023 è salito a 44.211 morti ammazzati ufficiali, con 104.567 feriti e migliaia di dispersi.
In Italia è stato trovato un accordo tra le organizzazioni palestinesi per un grande corteo nazionale unitario per la Palestina e il Libano: sabato 30 novembre 2024, concentramento in piazza Vittorio, a Roma, alle ore 14. Scongiurata la possibilità che nella stessa giornata ci fossero due cortei organizzati da diverse realtà palestinesi. Su questo abbiamo sentito Tareq, dei Giovani Palestinesi d’Italia. Di seguito potete ascoltare un estratto dell’intervista:
ELEZIONI - Oggi sulle nostre frequenze c’è stato spazio per una pagina elettorale internazionale, dall’Uruguay alla Romania.
In Uruguay torna al potere il centro-sinistra. Yamandù Orsi, candidato del Frente Amplio, è infatti il nuovo presidente, con 95mila voti di vantaggio; il 49,8% contro il 45,9% di Alvaro Delgado, della destra, pupillo dell’uscente Lacalle Pou ed esponente del Partito Nazionale, alleato al ballottaggio con l’altro storico partito conservatore locale, il Partito Colorado. Dopo il voto, centinaia di migliaia di sostenitori del Frente Amplio si sono ritrovati nel centro della capitale, Montevideo, per il primo discorso di Orsi: “Ha vinto il Paese dell’uguaglianza, sarò il presidente di un paese più integrato; nessuno rimarrà indietro dal punto di vista sociale, economico e politico”. Qui il commento ai nostri microfoni di Marco Consolo, coordinatore del Gruppo di lavoro sull’America Latina della Sinistra Europea.
Risultato di segno opposto in Romania. Il paese dell’est Europa andrà al ballottaggio per le elezioni presidenziali, ma il primo turno ha visto avanti il candidato dell’estrema destra Calin Georgescu con il 23% dei consensi. Lo sfiderà Elena Lasconi, giornalista, sindaca di Campulung, cittadina di 30mila abitanti a 150 km da Bucarest, esponente del partito liberale e anticorruzione USR, che dovrà ripartire da un 19% dei consensi. Niente ballottaggio per il premier socialdemocratico e filo-Ue Marcel Ciolacu. Qui l’analisi di Gianmarco Bucci, caporedattore di East Journal per Europa Centro-Orientale.
Altre notizie di oggi su Radio Onda d’Urto:
Politica: il Movimento 5 Stelle conferma la linea di Conte, sconfitto Grillo
Cop29: la conferenza sul clima si chiude con l'ennesimo accordo al ribasso
Turchia: Erdogan destituisce anche il sindaco di Dersim. Al suo posto un fiduciario dell’Akp
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
25 novembre 1960 - L’omicidio delle sorelle Mirabal
Se hai letto fin qua…
… è perché consideri Radio Onda d’Urto uno strumento di informazione importante! La newsletter Fuorionda nasce per dare ancora più visibilità a lotte, iniziative, commenti. Radio Onda d’Urto da sempre vive senza pubblicità, sostenendosi solo con il vostro aiuto e le iniziative di autofinanziamento.
Se pensi che sia importante continuare a tenere viva la radio e aumentare gli spazi di informazione utili a chi ci ascolta, come questa newsletter, considera di abbonarti e di inserire il codice fiscale 02084620174 nella tua dichiarazione dei redditi nello spazio apposito dedicato al 5X1000. Se sei già tra chi ci sostiene, aiutaci diffondendo questa newsletter e la conoscenza della nostra radio!