Valico di Rafah ancora chiuso, centinaia di migliaia di tonnellate di aiuti in attesa di arrivare a Gaza
Ancora uccisioni di palestinesi | Sciopero generale per Gaza in Spagna | Le date della Festa della Radio 2026
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GAZA - Altre sei persone uccise in attacchi di Israele oggi nella Striscia di Gaza, a cui si aggiungono 24 rapiti tra l’est di Khan Younis e il nord di Rafah, aree non comprese nelle linee di ridispiegamento di Tel Aviv, la cosiddetta “Linea Gialla”. Si allungano ancora i tempi per la riapertura del valico di Rafah, bloccato dall’esercito israeliano per limitare in maniera criminale – seppur non inedita per Tel Aviv - gli aiuti diretti a Gaza: ufficialmente in attesa che Hamas prosegua a consegnare i corpi dei prigionieri israeliani morti nella Striscia di Gaza. Impresa non facile, anche perché alcuni corpi sono ancora sotto le macerie, in altri casi gli stessi carcerieri sono stati uccisi.
“Abbiamo 190.000 tonnellate di provviste ai confini, in attesa di essere consegnate, e siamo determinati a consegnarle. Si tratta di cibo e nutrimento essenziali, salvavita”. Lo afferma Tom Fletcher, sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari e coordinatore principale degli aiuti d’emergenza, in un’intervista a Reuters sul sito affermando che migliaia di veicoli umanitari devono entrare ogni settimana per evitare ulteriori catastrofi.
Quindi il passaggio di aiuti umanitari è con il contagocce, nonostante gli accordi raggiunti lunedì da Israele ed Egitto. Meno della metà consentita i camion di aiuti che riescono ad entrare in queste ore nella Striscia, dal valico di Kerem Shalom.
Questa mattina abbiamo fatto il punto della situazione con Sami Abu Omar cooperante per diversi progetti nella Striscia di Gaza e nostro storico collaboratore. Ecco un estratto del suo intervento
Nonostante il recente show di Trump, quindi, Israele continua a non rispettare pienamente il cessate il fuoco, mentre resta utopia il resto del cosiddetto “piano di pace” firmato in pompa magna, pochi giorni fa, in Egitto.
A questo si aggiunge la violenza senza fine nella Cisgiordania Occupata. Un palestinese di 57 anni è stato ucciso dalle forze di occupazione a nord di Gerusalemme, nella città di Ar-Ram. I soldati hanno picchiato a morte il 57enne vicino al checkpoint di Qalandiya, mentre i coloni hanno ferito gravemente un 41enne a Birin, vicino Hebron. Il tutto mentre le truppe di Israele effettuano irruzioni nelle case dei prigionieri rilasciati, minacciando le famiglie dal tenere qualsiasi celebrazione per la loro liberazione. In uno di questi raid, 4 persone rapite vicino a Betlemme. Finiranno nelle carceri dell’occupante, con almeno altre 10mila persone. Tra loro Marwan Barghouti, popolarissimo leader di Fatah. Pochi giorni fa Barghouti, ha perso conoscenza e ha subito la frattura di quattro costole dopo essere stato picchiato dalle guardie israeliane durante il trasferimento dalla prigione di Rimon a quella di Megiddo.
Continua nel frattempo la solidarietà internazionale:
Oggi mobilitazione in Spagna per il popolo palestinese, a partire dai paesi baschi, dove i sindacati – sul modello dell’Italia – hanno proclamato lo sciopero generale. Ce ne hanno parlato Victor Serri, giornalista de “La Directa” e Marco Santopadre, giornalista di Pagine Esteri
Martedì a Udine almeno 15 mila persone a Udine hanno partecipato alla manifestazione contro la “partita della vergogna”, quella giocata tra Italia e Israele per le qualificazioni ai Mondiali 2026, davanti a meno di 10mila spettatori (oltre 3mila esponenti delle forze dell’ordine, dentro e fuori dall’impianto). Scontri con la polizia e arresti come raccontiamo con le testimonianze di Gregorio del comitato organizzatore e di Giorgio Cremaschi di Potere al Popolo
Sabato prossimo a Napoli manifestazione da Piazza Garibaldi
Il rapporto di BDS Italia, pubblicato durante la settimana di mobilitazione contro Leonardo e gli F35, Piovono euro sull’industria “necessaria” di Crosetto e Leonardo. Le relazioni con Israele. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto l’intervista con Rossana De Simone, attivista BDS e che ha realizzato il dossier sugli F35. Il rapporto è disponibile sul sito di BDS Italia
Il commento al piano “di pace” di Trump da Alessandro Volpi, docente di Storia contemporanea, di Storia del movimento operaio e sindacale e di Storia sociale presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa
GAVARDO (BS) - “Non è un mero fatto di cronaca. Questa è la diretta, prevedibile conseguenza di un sistema che sceglie attivamente di non proteggere certe persone. Quelle leggi che in Italia criminalizzano e marginalizzano il sex work, costringendo chi lo pratica nell’ombra e nella paura, sono le stesse che hanno messo quella donna nelle grinfie di quegli uomini”. Così commenta Non una di meno - Nodo Lago di Garda l’ennesimo caso di violenza di genere emerso nei giorni scorsi nella provincia della città da cui trasmette Radio Onda d’Urto. Secondo la ricostruzione della Procura di Brescia, la notte del 9 settembre una 47enne di origini brasiliane, sex worker, ha accettato l’invito per una serata nella villa di Matteo Venturelli, 42 anni. Nell’abitazione anche Massimiliano Scarano, 31. La donna è uscita da quella villa 48 ore dopo, in condizione di semi incoscienza. 2 giorni di violenze fisiche, sessuali, psicologiche concluse con l’abbandono, in una strada di campagna della vicina Polpenazze, mani e piedi legati da fascette. L’articolo sul sito di Radio Onda d’Urto e l’intervista a Letizia Benedini di Non una di meno - Lago di Garda
E ancora sulle nostre frequenze:
Sciopero all’ex Ilva di Taranto giovedì 16 ottobre
Il primo ministro francese Lecornu sospende la controriforma delle pensioni
Rivolta in Madagascar. Dopo settimane di proteste e oltre 30 morti in piazza, l’Assemblea nazionale del Parlamento magascio ha votato per l’impeachment nei confronti del presidente Andry Rajoelina per diserzione dal servizio. L’intervista a Marco Trovato di Rivista Africa
Infine, la nostra festa. L’assemblea generale di volontarie e volontari della Festa di Radio Onda d’Urto ha deciso, collettivamente, le date della XXXIV edizione. Appuntamento, come sempre nell’area feste di via Serenissima a Brescia, da mercoledì 5 a sabato 22 agosto 2026! Come primo ospite, possiamo annunciare il ritorno di un grande amico della Festa: CAPAREZZA! Le prevendite per il concerto del 13 agosto 2026 “ORBIT ORBIT TOUR” sono già disponibili
Nell’attesa degli altri nomi della Festa, a dicembre 2025 festeggeremo insieme i primi 40 anni di vita di Radio Onda d’Urto, fondata il 18 dicembre 1985. Uniremo le iniziative per il 40esimo compleanno della nostra e vostra emittente a una giornata per ricordare, insieme, il nostro Jean-Luc Stote, coordinatore delle trasmissioni musicali e voce inconfondibile delle frequenze del Gatto Nero, scomparso il 30 settembre 2025.
Presto, su questo, avremo novità…restate in contatto quindi con le frequenze di Radio Onda d’Urto, impegnata ogni giorno, da 40 anni a questa parte, a conoscere il mondo…per poi trasformarlo!
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
15 Ottobre 1968 Sciopero dlla Saint Gobain di Pisa
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